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Risonanze

da un’idea di  Matteo Fantoni

danzatrice e co-autrice: Maria Celeste Fameli Mathieu
direzione, luci, costruzione strumenti musicali: Matteo Fantoni
Musica: quartetto n°13 in La minore “Rosamunda” di F. Schubert
violino: Clara Franziska ShötensackPaolo Lambardi
viola: Francesca Piccioni
violoncello: Augusto Gasparri
comunicazione: Sara Bonci
organizzazione: Federica Benigni
produzione: Matteo Fantoni, Teatro Insonne
con il sostegno di: Regione Toscana, sistema regionale dello spettacolo dal vivo, Liuteria Sorgentone & Mecatti (Firenze), Sementerie Artistiche (Crevalcore – BO)


Una coreografia su un’opera di Schubert.

Un quartetto d’archi: due violini, una viola e un violoncello costruiti da una sola persona, un’unica vibrazione che genera le voci e guida la performer in scena. Questo è Risonanze, progetto di Matteo Fantoni / Teatro Insonne,nato da un’esperienza sensoriale, l’ascolto del quartetto n°13 in la minore D804 “Rosamunda” di Schuberte sviluppatosi in un lavoro artistico di una sensibilità unica.

In scena quattro musicisti e Maria Celeste Fameli Mathieu, giovanissima danzatrice dalla presenza e dalle capacità tecniche straordinarie. L’obiettivo è portare la performer a lasciarsi toccare da quei suoni e attraverso il suo movimento e la danza far vivere agli spettatori un’esperienza di empatia con la musica e il suo corpo, uniti, appunto, da una risonanza.

L’intero quartetto sarà progettato e realizzato da Matteo Fantoni, affinché tutti gli strumenti abbiano caratteristiche sonore organiche. Il corpo, le attitudini e la personalità di Celeste saranno la fonte alla quale ispirarsi nella costruzione degli strumenti.

Quello che lega il liutaio e lo strumento da lui costruito è lo stesso processo di risonanza, di trasmissione empatica, che avviene tra esseri umani, così come in tutti gli eventi naturali dove un corpo fisico risuona a una certa frequenza.

Le fasi fondamentali di costruzione (scelta del legno, messa a punto degli strumenti) saranno verificate dal Maestro Liutaio Paolo Sorgentone di Firenze per garantire il raggiungimento di un risultato di qualità sonora eccellente. Il metodo costruttivo usato è quello cremonese classico e tutto il processo è rigorosamente eseguito a mano.